Relazione di aiuto e la SLA

Relazione di aiuto e la SLA

14 Maggio 2017 Progetti ed Iniziative 0

La relazione di aiuto

Carl Rogers nel 1951 ha definito la relazione d’aiuto come “una relazione in cui almeno uno dei due protagonisti ha lo scopo di promuovere nell’altro la crescita, lo sviluppo, la maturità ed il raggiungimento di un modo di agire più adeguato e integrato. L’altro può essere un individuo o un gruppo. In altre parole, una relazione di aiuto potrebbe essere definita come una situazione in cui uno dei partecipanti cerca di favorire in una o ambedue le parti, una valorizzazione maggiore delle risorse personali del soggetto ed una maggior possibilità di espressione”. La specificità che la distingue dalle altre relazioni umane è l’aspetto metacognitivo: per competenza d’aiuto si intende infatti la capacità di dare vita ad una relazione umana in modo consapevole, controllato ed intenzionale, padroneggiando razionalmente ed emotivamente abilità “che sono un tutt’uno con ciò che si è”.

Ciò che risalta nella proposta di Rogers ma anche di altri, come Fritz Perls, fondatore della psicoterapia della Gestalt, è il concetto di vita-in-relazione: noi viviamo solo se siamo “esseri nel mondo”, “esseri in relazione”.

La relazione d’aiuto funziona nel momento in cui tra chi offre l’aiuto e chi lo riceve si instaura un legame di fiducia, perché è proprio questo legame che permette alla persona di aprirsi e di condividere con l’operatore i personali vissuti.

Ogni persona ha l’occasione di imparare che cos’è l’ascolto empatico purché vi sia qualcuno che glielo offra. L’empatia è un fenomeno non solo mentale, ma che riguarda l’intera esperienza corporea, richiede un profondo contatto con sé stessi a livello sensoriale ed emotivo e la sua espressione interessa prevalentemente l’emisfero destro del cervello che è fucina della creatività.

La SLA

La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), conosciuta anche come “Morbo di Lou Gehrig”,” malattia di Charcot” o “malattia del motoneurone”, è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni, cioè le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria.

La SLA presenta una caratteristica che la rende particolarmente drammatica: pur bloccando progressivamente tutti i muscoli, non toglie la capacità di pensare e la volontà di rapportarsi agli altri. La mente resta vigile ma prigioniera in un corpo che diventa via via immobile nel corso di molti mesi o anni.

Il corso

Il corso intende approfondire gli aspetti teorici e pratici della relazione di aiuto con le persone affette da SLA, i loro famigliari e gli eventuali contesti di riferimento.

Lo scopo è quello di offrire agli operatori sanitari, ai volontari e/o ai famigliari stessi gli strumenti di base per potersi confrontare con gli aspetti squisitamente relazionali legati al rapporto con una persona affetta da SLA. Trattandosi infatti di un percorso di cura e di accompagnamento che può durare anni e che attraversa numerose fasi fra loro diverse per complessità e drammaticità, sono necessari una formazione e un sostegno specifici che aiutino chi a vario titolo affronta questi percorsi o vi interviene in una fase ben precisa.

La relazione di aiuto, in tutte le forme che essa può assumere, non è infatti una forma di relazione che può essere affrontata spontaneisticamente o semplicemente imparando dall’esperienza. E’ necessario un addestramento mirato che renda l’operatore consapevole degli strumenti di cui può disporre, delle proprie responsabilità e degli obiettivi che tale tipo di relazione può avere in base al ruolo ricoperto nel contesto e in base alle specifiche esigenze di chi cerca di aiutare.

Metodologia

Questo corso propone molte esperienze guidate alternate a diversi approfondimenti teorici. Le esperienze intendono coinvolgere e stimolare la partecipazione attiva di ogni membro del gruppo offrendo uno spazio laboratoriale all’interno del quale ognuno potrà esprimere sé stesso e le proprie risorse in relazione al tema affrontato.

I docenti si alterneranno nella conduzione del percorso. E’ prevista anche la realizzazione di sessioni parallele allo scopo di rendere ancora più efficace e puntuale l’approfondimento sui temi del corso.

Orari del corso

Sabato 10 e domenica 11 giugno

Mattina

9 -13

Pomeriggio

14:30 – 18:30

A chi è rivolto

A tutti coloro i quali siano interessati, per motivi personali o professionali, ad approfondire in modo sia teorico che esperienziale i fondamenti della relazione di aiuto ed alcuni aspetti riguardanti il sostegno a persone affette da SLA e ai loro contesti di riferimento.

Consigliato per psicologi, medici, infermieri, operatori socio sanitari, assistenti sociali, volontari, famigliari.

Modalità di iscrizione e partecipazione

(…..)

E’ richiesta la partecipazione a tutto il percorso. E’ consentita la partecipazione ad un massimo di 30 persone.

Conducono

Dott. Paolo Quattrini

Responsabile scientifico e supervisore-didatta dell’Istituto Gestalt di Firenze, scuola quadriennale di specializzazione di in psicoterapia.

Psicologo psicoterapeuta, supervisore, didatta riconosciuto dalla Federazione Italiana Scuole ed Istituti Gestalt (FISIG) e dalla Federazione Italiana Gestalt ad orientamento fenomenologico-esistenziale (FeIG). Collabora in qualità di psicoterapeuta e di supervisore di psicoterapeuti con vari centri del servizio psichiatrico nazionale. Didatta in corsi di formazione in psicoterapia della Gestalt in Italia, Spagna, Polonia, Brasile e Messico. Ha pubblicato vari articoli, il “Manuale di psicoterapia ad uso del paziente”, “Fenomenologia dell’esperienza”, “Per una psicoterapia fenomenologico-esistenziale”.

Dott. Michele Galgani

Psicologo e psicoterapeuta, palliativista presso Hospice “A. Marena” di Bitonto (BA).

Lavora da 10 anni in cure palliative, supervisore presso gli Hospice di Lanciano e di Torrevecchia Teatina (CH) e presso alcune associazioni che operano nel settore della relazione di aiuto, collabora come docente presso gli l’istituti Gestalt di Firenze e di Puglia e con l’Associazione Tutto è Vita, autore dei volumi “Ridendo si impara” e “Sto con te. Accompagnare sé stessi e gli altri verso la fine della vita”.

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