Le “realtà sospese” di Pino Oliva raccontano la felicità

Le “realtà sospese” di Pino Oliva raccontano la felicità

26 Novembre 2022 News associazione 0

MASSIMILIANO CASTELLANI
Se Franco Battiato fosse ancora
qui tra noi e si aggirasse per le
strade di Milano sarebbe attratto
dal suo “condiscepolo”, un altro allievo
del maestro russo Georges Ivanovic
Gurdjief: l’artista Pino Oliva. Alla
Galleria Lattuada, in via Senato 15,
le sue 16 opere (di grandi dimensioni)
esposte nella mostra “Le realtà sospese”
organizzata da Arte e Arti di
Enrico Filippucci e Apulia Aste di Fanio
Coppi, curata da Massimo Guastella,
sono un’esplosione di “colori
alchemici” incorniciati in un paesaggio
che è quello della sua città che non
ha mai abbandonato. «Io sono un provinciale,
nato (nel 1965) e cresciuto a
Matera dove riesco ancora a dominare
il tempo di una giornata, mentre la
grande città è dominata dalla fretta di
vivere che illude chi la popola di arrivare
a una ricchezza effimera, ma che
è nulla rispetto alla ricchezza autentica
del tempo che possiamo condividere
con gli amici e con la famiglia
nelle nostre piccole realtà di provincia
». Anarchico e provinciale, come
un Luciano Bianciardi lucano, Pino
Oliva si muove sulla tela con acquerelli
che, sottolinea «sono narrazioni:
mi piace raccontare la
mia vita e quella degli
altri. Dipingere il dolore
è molto facile,
mentre l’impresa che
inseguo da sempre è
raccontare la felicità».
Una ricerca, quella
della felicità, che va di
pari passo con i messaggi
che intende trasmettere con i
suoi quadri, ambientati tra Sassi materani
che sconfinano verso orizzonti
mediterranei (con involontarie ispirazioni
carioca), popolata di «Madonne
laiche» e «da animali simbolici, come
la volpe, la gazza ladra e il pesce
che rappresenta la vita». Vitalità che
sprigiona in una Matera che non è più
quella in bianco e nero, povera e luttuosa
del Vangelo secondo Matteo di
Pier Paolo Pasolini,
ma una città che
«brilla e sprizza vita
che esprimo con dei
colori sgargianti. Lavoro
con la teoria dei
colori complementari,
con la creazione
della corona aurea
euclidea. La mia tecnica
è quella rinascimentale: per far
“vibrare” i verdi sotto ci metto il viola,
per “accendere” il rosso sotto stendo
il nero o il bianco». Matera, così come
tutto l’universo abitato, per l’artista è
La città invisibile, titolo calviniano di
una delle opere in mostra che rimanda
semplicemente «a quei mondi nascosti
che custodiamo dentro ognuno
di noi. La mia arte deve celare un enigma
e nell’enigma c’è la risposta
all’opera, ma soprattutto a se stessi».
Conoscere “La parte più profonda di
te” è il titolo di uno dei quadri più intensi
di Pino Oliva che, dentro di sé,
custodisce la lezione di Gurdjieff: «Un
uomo non è mai uno. Continuamente
egli cambia. Raramente rimane
identico, anche per una sola
mezz’ora».

Massimiliano Castellani, Le “realtà sospese” di Pino Oliva raccontano la felicità, in Avvenire Milano e Lombardia, 24 novembre 2022.

L’artista materano Pino Oliva, sostenitore di CON CUORE IMPAVIDO, espone a Milano i suoi splendidi quadri, ne parla su AVVENIRE Massimiliano Castellani con echi di vitalità e felicità”.

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